Fonte Corriere Adriatico :
Mai avremmo immaginato che la Pasqua 2019 potesse essere segnata da terribili uccisioni di persone indifese e innocenti. Questa è stata, purtroppo, l’ennesima testimonianza del fatto che i cristiani vengano perseguitati ancora oggi e che siano veri martiri, come nell’antichità.
Papa Francesco spesso parla di “ecumenismo del sangue” che trascende le divisioni storiche tra cattolici, ortodossi e protestanti chiamando tutti a promuovere l’unità visibile dei discepoli di Cristo davanti agli oppressori. Nell’epoca della globalizzazione, ai terroristi conviene colpire nelle periferie del mondo, perché sono meno preparate e più indifese. Gli oltre duecento morti dello Sri Lanka mostrano che la follia dei kamikaze non ha risparmiato nessuno – uomini e donne, bambini e anziani, cingalesi e stranieri – provocando dolore, sradicando vite, annientando la felicità di intere famiglie. Questi atti terroristici non sono frutto di lotte intestine, ma di un estremismo che ha lo scopo di lacerare e impedire il dialogo, di destabilizzare le varie religioni, soprattutto il cristianesimo.
La furia devastante degli otto attentati, avvenuti in contemporanea nella zona sud-occidentale del Paese, ha reso difficile anche il bilancio delle vittime perché, come dichiarato dai soccorritori, c’erano troppi resti di corpi umani… Il fanatismo si è insidiato a tal punto che quando la polizia ha perquisito l’abitazione di uno degli attentatori, sua moglie ha fatto esplodere una bomba uccidendo se stessa e i due figli; anche il fratello del kamikaze, che le forze di sicurezza hanno tentato di catturare, ha innescato un ordigno che esplodendo ha ferito a morte lui e tre agenti. La libertà religiosa è sistematicamente calpestata in intere aree del pianeta e a pagare con la vita la fedeltà al Vangelo sono soprattutto le minoranze in Asia e in Africa.
Secondo i dati più recenti, nel 2018 duecentoquarantacinque milioni sono stati i cristiani perseguitati nel globo e le principali festività del calendario liturgico vengono costantemente prese di mira dal terrorismo internazionale. Lo scorso anno sono stati assassinati 4.305 cristiani, in crescita rispetto ai 3.066 del 2017; in particolare sono stati uccisi “in odio alla fede” 40 missionari e operatori pastorali, un numero di vittime doppio rispetto ai dodici mesi precedenti. La Commissione teologica internazionale ha prodotto un documento per rileggere la “Dignitatis humanae”, dichiarazione del Concilio Vaticano II, alla luce dell’attuale contesto storico.
Nel nuovo testo, frutto di una riflessione durata 4 anni, si osserva che il rinascente fondamentalismo religioso è una “reazione alla debolezza umanistica del sistema”, ovvero “la pretesa neutralità ideologica di una cultura politica che dichiara di volersi costruire sulla formazione di regole meramente procedurali di giustizia, rimuovendo ogni giustificazione etica e ogni ispirazione religiosa”. Infatti, i valori umanistici, spesso di origine cristiana, che hanno plasmato e nutrito l’avventura storica dei governi moderni, tendono a svanire e si sviluppa una democrazia formale che pretende di prescindere dai valori sostanziali che offrono vita e dinamismo alle società civili. Il grado di sviluppo e il progresso di un popolo si misurano dalla sua sensibilità e attenzione al rispetto delle minoranze religiose e del diritto di queste a manifestare pubblicamente il proprio credo.
La libertà religiosa è la forza di chi saggiamente sa ascoltare e comprendere le ragioni dell’altro. La ricerca della verità e l’impegno per assicurare alla giustizia i malfattori devono essere accompagnati da un costante impulso verso il dialogo e la risoluzione non violenta dei problemi tra le persone e le genti. Mentre il mondo continua a interrogarsi e a inorridire per questo e altri gravi episodi, la maggior parte degli Stati sta a guardare inerme e in silenzio. Invece il cristiano, dinanzi al virus dell’intolleranza, sa che l’ingiustizia non ha l’ultima parola e che nel Signore risorto può continuare a sperare rendendo la Terra un posto migliore in cui vivere, attraverso quei piccoli gesti quotidiani di fraternità e amore che caratterizzano la sua esistenza.