Halloween possiede in sé due dei peggiori mali del nostro tempo: da un lato, l’anima consumistica che riduce tutto a prodotto commerciale con l’appoggio martellante dei media; dall’altro, il revival neopagano e fondamentalmente anticristiano. Halloween, infatti, in linea di continuità con la ricorrenza di Samhain di cui è “parente”, si fa portatore di un messaggio fuorviante che implica l’abbattimento delle barriere tra il mondo dei morti e quello dei vivi, escludendo così qualsiasi tipo di mediazione cristiana. Celebrando questa pseudo-festa, dunque, si nega la vittoria di Cristo sulla morte e la Sua resurrezione, facendosi beffe della verità culminante della nostra fede.
In questi giorni abbiamo la dimostrazione plastica della deriva anticristiana imboccata dalla società occidentale che corre sempre più spedita sulla strada della secolarizzazione: in quelle stesse aule scolastiche da cui vengono rimossi, con zelo ideologico e in sfregio alle radici culturali, i crocefissi fanno la loro comparsa i simboli del macabro: streghe, scheletri, teschi, sangue. Le immagini del culto satanico messe in bella mostra davanti a bambini e adolescenti da quegli stessi educatori che poi, magari, proibiscono di cantare “Tu scendi dalle stelle” o bandiscono il Natale e la Pasqua. E’ molto grave che chi detiene responsabilità educative o comunicative si faccia promotore di un’operazione di marketing diretta a far passare un’idea dell’aldilà legata al mondo del magico e addirittura del satanismo. La magia, infatti, non è meno pericolosa se viene filtrata attraverso il folklore ed il consumismo: al contrario, è doppiamente deleteria perché – in questo modo – finisce per diventare attraente specialmente agli occhi di minori che, altrimenti, nemmeno vi si accosterebbero. La potente macchina propagandistica che sponsorizza la celebrazione collettiva di questa pseudo-festa sta ben attenta a nascondere al pubblico quelle che sono le sue origini celtiche e il suo significato esoterico.
E’ troppo ghiotta la prospettiva di guadagnare con maschere, dolci, film, feste a tema per poter correre il rischio di spaventare i clienti – che però, prima di tutto, sono persone! – facendo sorgere in loro il dubbio che dietro ad una simpatica trovata commerciale possano esserci messaggi così inquietanti e pericolosi. Il dovere dei cristiani di oggi, chiamati ad essere “minoranze creative” in una società sempre più secolarizzata, è quello di non aver paura di andare controcorrente: bisogna rifiutare a tutti i livelli e senza ambiguità questo subdolo tentativo di indottrinamento. Pensiamo, piuttosto, ad onorare la bellissima festa di Ognissanti e a commemorare il ricordo dei nostri cari defunti che si sono addormentati nella speranza della Resurrezione.
Editoriale pubblicato anche su InTerris