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“In Libia ora c’è la guerra e in tempi di guerra le nazioni civili soccorrono. L’esigenza di corridoi ed evacuazione umanitaria non confligge con linee e strategie del governo dell’Italia e degli altri paesi Ue sul fenomeno delle migrazioni. Di fronte alla guerra le politiche migratorie devono comunque mettere al primo posto il valore supremo del soccorso. Responsabili delle Nazioni Europee, aprite il cuore ai più deboli, a partire dalle donne e i bambini. A quanti nelle istituzioni nazionali e sovranazionali si dicono cristiani: non girate la testa dall’altra parte. C’è urgente necessità di una mobilitazione a favore di persone la cui vita è appesa a un filo. Le nostre coscienze non possono[…]

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