“Responsabili delle Nazioni Europee, aprite il cuore ai più deboli, a partire dalle donne e i bambini. A quanti nelle istituzioni nazionali e sovranazionali si dicono cristiani: non girate la testa dall’altra parte”. Lo chiede, in un appello don Aldo Buonaiuto, il sacerdote della Comunità papa Giovanni XXIII che ha avuto un ruolo nello sbarco dei migranti della nave Diciotti. Il suo appello per la Libia è scritto in occasione della Settimana Santa. “C’è urgente necessità di una mobilitazione a favore di persone la cui vita è appesa a un filo – spiega don Buonaiuto -. Le nostre coscienze non possono lasciarci indifferenti: ogni morte in più ricadrà come una condanna verso tutti coloro che potrebbero mobilitarsi al fine di fermare questa ‘inutile strage’. Fingere di non capire, restare inermi, equivale a crocifiggere altri innocenti, come accadde duemila anni fa”. “In situazioni come queste occorre unirsi oltre le ideologie politiche e le proprie convinzioni per impedire che muoiano persone innocenti. In Libia ora c’è la guerra e in tempi di guerra le nazioni civili soccorrono. L’esigenza di corridoi ed evacuazione umanitaria non confligge con linee e strategie del governo dell’Italia e degli altri paesi Ue sul fenomeno delle migrazioni”

FONTE : ANSA.IT