Da VATICAN INSIDER

«Il Papa schiera la Chiesa a difesa delle “donne crocifisse”, delle creature innocenti schiavizzate e vendute ogni notte sulle nostre strade dagli schiavisti del sesso, nella colpevole indifferenza della società. Il 37% di loro sono minorenni». Don Aldo Buonaiuto è impegnato da oltre vent’anni nel Servizio anti-tratta fondato dal servo di Dio don Oreste Benzi all’interno della Comunità Papa Giovanni XXIII, oggi guidata da Giovanni Paolo Ramonda. Francesco ha affidato quest’anno la preparazione dei testi per la Via Crucis del Venerdì Santo al Colosseo a suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata e presidente dell’Associazione “Slaves no more”. Al centro delle meditazioni la sofferenza di tante persone vittime della tratta di esseri umani. «È un ulteriore, fortissimo segno della mobilitazione promossa dal Pontefice contro i moderni schiavisti che devastano le vite di migliaia di giovanissime ragazze che provengono soprattutto dall’Africa e dall’Europa dell’Est – afferma don Buonaiuto -. In Italia i clienti sono circa nove milioni, per un giro d’affari di 90 milioni di euro al mese. È la terza industria illegale al mondo dopo quelle delle armi e della droga».

Durante il Giubileo della Misericordia, Francesco ha incontrato alla Comunità Papa Giovanni XXIII 25 donne liberate dalla schiavitù del racket della prostituzione e più volte ha pubblicamente condannato la tratta. Cosa unisce la Via Crucis alle sofferenza delle schiave del sesso?

«Sono le donne, vittime della crudeltà dell’uomo, a rivelarci il volto di Cristo. Il loro calvario, come quello di Gesù, avviene perché in tanti fingono di non vedere. Incentrando su questo olocausto silenzioso le meditazioni in mondovisione al Colosseo, il Papa compie un gesto altamente simbolico ma anche pragmatico per aprire gli occhi delle persone e della società civile e politica. Serve una reazione delle coscienze: non sono oggetti ma esseri umani da liberare. Il Pontefice parla al mondo intero, in Italia le vittime della prostituzione raggiungono quota 120mila. In strada il 37% è minorenne, tra i 13 e i 17 anni. Provengono principalmente da Nigeria, Romania, Albania, Bulgaria, Moldavia, Ucraina e Cina. Impossibile stabilire il numero delle schiave costrette a prostituirsi negli appartamenti, nei locali notturni, negli alberghi e nei centri massaggi».

Lei negli anni scorsi è stato il promotore della Via Crucis a Roma della Comunità Giovanni XXIII contro la tratta. Che effetto le ha fatto l’annuncio che…[Continua la lettura qui…]