Sono due figure dell’Antico Testamento che mi hanno sempre impressionato e fatto riflettere. Il serpente che si insinua nell’Eden e il patriarca Noè, uomo mite e lungimirante. Da una parte l’insidia della lusinga e della calunnia, dall’altra la solidità di un’umanità che sa sopravvivere alle catastrofi. La serpe malefica striscia ovunque inoculando il veleno mortale che induce l’individuo a sentirsi immune dal sacro, autosufficiente…