E’ un grave errore quello di risultare discriminatori. Le barricate al grido di “la famiglia è superata”, sono inopportune e inaccettabili. In questa storia è proprio il punto di partenza a essere sbagliato, perché manca la ricerca del dialogo. E così vediamo connazionali che ancora una volta vengono contrapposti,messi l’uno contro l’altro anche per colpa dell’incapacità dei nostri governanti di legiferare. Se il Parlamento fosse fatto da chi conosce il Paese, se vi sedesse chi davvero lo rappresenta, non saremmo arrivati a questo punto.

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Il pasticcio Cirinna, che per ingordigia ha voluto inserire nel ddl di tutto e di più, ha sciupato quella che per loro poteva essere l’occasione di portare a casa il risultato sperato. Non si è stati capaci di realizzare una proposta di legge fluida, chiara e senza arroganza, cadendo così nel solito torbido.
Io sono contrario alle unioni civili, perché l’Italia è già un grande Paese civile, molto aperto, tollerante su tutti i fronti. Fa tristezza sentirci dire di essere retrogradi perché non abbiamo parificato certi bisogni “di parte” all’istituzione famiglia.

Questa Nazione invece di sentirsi inferiore alle altre, dovrebbe orgogliosamente essere un punto di riferimento per i valori e per quelle radici cristiane che appartengono a tutta l’Europa.
La contrapposizione creata, invece, è voluta da coloro che non hanno scrupoli nel pretendere addirittura che si coinvolgano la vita, la crescita e la formazione interiore dei bambini. In modo mascherato si vuole creare una famiglia parallela e alternativa alla famiglia naturale. Il discorso sulle adozioni, ad esempio, è tristemente evidente. Ma cosa c’entrano i bambini? Lasciateli fuori da queste strumentalizzazioni.

La famiglia non può diventare plurale perché può soltanto fondarsi sul matrimonio tra un uomo e una donna. La nascita di un figlio è un dono di Dio che passa attraverso un amore vero, gratuito e non artificioso. Purtroppo anche tante coppie di sposi pensano che un figlio si possa prenotare in qualche modo, o volerlo a tutti i costi. Anche la scienza medica è venuta incontro a questo bisogno molto umano ed egoistico superando tanti limitI.

Eppure persino molte persone omosessuali non tollerano questa forzatura del “figlio a tutti i costi”, ma a loro non viene data voce, anzi il linciaggio è alle porte per chiunque provi a pronunciarsi contro una certa lobby. Questa guerra fratricida però a chi serve di fatto? Siamo certi che tutto sia finalizzato ad assicurare qualche diritto in più oppure c’è dietro qualcos’altro… il dio denaro? Siamo a un punto di non ritorno, dove il business domina sulle scelte di un popolo spesso anche inconsapevole.

Una svolta antropologica profonda, che tocca certe giunture, dove non si potrà più tornare indietro ma solo subire e ancora una volta sopportare quel principe della menzogna che sta scatenando tutto ciò. Oggi molti parlamentari si lamentano del caos procurato dal ddl Cirinnà, che non ha voluto solo regolare un diritto relativo a una convivenza – che sia una pensione o un’eredità – bensì si è cercato di scardinare un sistema di vita naturale.
Ma ciò che realmente è innaturale è che un manipolo di onorevoli con a capo un non eletto si arroghi il diritto di stravolgere i principi cardine di milioni di cittadini.

Editoriale di don Aldo pubblicato su Interris.it.