La forza dell’accoglienza per ogni essere umano è tutto. L’uomo che accoglie Dio nella propria Betlemme, che sa accettarsi interiormente volendosi bene, che ama ospitare il prossimo, che sente il bisogno di soccorrere e aprirsi all’indigente e al disperato… Questo è un vero uomo. In fondo quel neonato di oltre due millenni, pur non essendo stato accolto dagli egoisti più incalliti (perché “per lui non c’era posto…”) e che è stato costretto a scappare con i propri genitori a causa dello sterminatore Erode, è divenuto di fatto il primo ad accogliere realmente ogni persona senza giudicarla.
Una moltitudine di uomini e donne hanno imparato da Gesù una forma di Amore rivoluzionaria e quindi impressionante; il Suo modo di Amare ha fatto da ponte per spingere le umane creature a credere in Dio-famiglia, in un Dio di carne, in un Dio-comunitario, un Dio-sociale e gentile: il Dio Trinitario, quello che abbraccia sul serio chiunque senza preferenze e che non si arrende mai a nessuna forma di odio. Questa maternità di Dio fa crescere l’uomo rendendolo amabile, mentre la sua paternità spinge la persona a essere coraggiosamente alterocentrista. Anche il Dio-neonato, un Dio-figlio, provoca nella gente quella necessità di tenerezza e di docilità di cui questa società incattivita, rabbiosa e diffidente avrebbe così tanto bisogno.
Ripartire da questo piccolo Creatore dovrebbe aprirci il cuore e la mente, farci riflettere sul serio per non continuare a correre invano, da soli, senza speranza. Il vero Natale è conversione che scuote le viscere iniettando l’irrefrenabile desiderio dell’annuncio evangelico e cioè di credere e desiderare la salvezza. Con la nascita del Salvatore sulla terra il suo obiettivo è chiaro: ha scelto di non lasciarci soli e di non farci morire inutilmente, di trasformare anche l’esistenza carnale in una vita senza fine grazie a quel soffio di vita che è dentro ogni uomo. Ora in tanti continueranno a scegliere le tenebre, sfidando questo neonato, cercando di ucciderlo nei cuori e nelle menti degli uomini, mettendolo alla berlina e gridando con satana che Dio tanto non esiste. Ma altri, ancora un’apparente minoranza, riconosceranno la Luce inchinandosi dinanzi alla potenza ricreatrice di questo neonato che continuerà a farci scoprire il suo Regno d’Amore.
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