Domenica 2 aprile 2023
Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Matteo (Mt 26,14-27,66)
Gesù celebra la sua Pasqua, il passaggio dalla morte alla vita, dal peccato alla grazia, dalla solitudine al rapporto filiale con Dio. La prima parte del Vangelo è l’addio del Maestro ai suoi apostoli. Eucaristia significa rendimento di grazie: è il sacrificio del Salvatore che si rinnova e sostiene la nuova alleanza, facendo dei credenti un’unità vivente d’amore. L’Eucaristia è il corpo offerto nel martirio della croce, è il sangue sparso “per molti” che nel linguaggio semitico indica un grande numero senza limite, ossia tutti.
Nel Getsèmani Gesù condivide con i suoi discepoli il momento dell’angoscia e della difficoltà. Giuda, uno dei dodici, lo tradisce per avidità facendolo arrestare, forse nemmeno immaginando il male che avrebbe procurato. In un primo momento gli apostoli in coro dicono che avrebbero seguito il Cristo ovunque fosse andato, ma dopo un paio d’ore scappano tutti via. Pietro, di fronte alla sofferenza, ha il tipico comportamento umano: ha paura, si tira indietro e sfugge. Il Figlio di Dio non si nasconde, non si oppone alla cattura comportandosi come “agnello condotto al macello”. In tal modo testimonia semplicemente la verità anche se ciò lo porterà sulla croce. Pilato, rappresentante dell’autorità, tenta di salvare Gesù, ma il timore è più forte e diviene così il simbolo dell’uomo mediocre, indeciso e schiavo della massa.
- Con la domenica delle Palme stiamo entrando nella Settimana Santa che porterà alla Resurrezione. A che punto siamo con il nostro cammino di conversione?
- Nella passione di Cristo esplodono le contraddizioni dell’animo umano. Nel nostro cuore c’è la ricerca appassionata di Dio, ma spesso scegliamo il suo opposto. Abbiamo fame e sete di giustizia, ma diamo a noi stessi come cibo l’ingiustizia. Sentiamo forte il bisogno d’amore, ma spesso ricambiamo i nostri fratelli con l’invidia, l’odio e la cattiveria.
- La sofferenza di Gesù è sorgente di vita. L’uomo, invece, non dà più valore al sacrificio, al dono di sé, al dolore. Non vuol comprendere la croce, via di conoscenza, crescita e strada per entrare nella vera gioia.
- Noi che ci professiamo cristiani dovremmo interrogarci quando, come Giuda, abbiamo tradito il Signore arrestando il nostro cammino e quello della Chiesa. Dovremmo chiedere perdono per tutte le volte che, seguendo Pietro, abbiamo detto di sì al Signore, ma poi abbiamo fatto tutto il contrario.
- Chi è Gesù per noi? Quale idolo abbiamo messo al posto del vero Dio? Vogliamo arrivare al termine della nostra esistenza senza sapere per chi viviamo? Abbiamo la possibilità di trascorrere una settimana veramente santa se ci pronunceremo con sincerità di cuore, senza paura dei limiti, dei peccati, dicendo: “Signore Gesù, tu sei colui per il quale spendo la mia vita che ha senso solo in te”.