Articolo apparso sull’edizione odierna del quotidiano Avvenire a firma di Lucia Bellaspiga.
Quale mamma vorrebbe vedere la sua bambina con la testa fracassata e il volto coperto di sangue? “Perché allora conciare così i nostri bambini, per inseguire una moda venuta da fuori? Che cosa aggiunge tutto questo ai nostri figli, che cosa insegna loro, in che modo potrebbe migliorarli?”. Non fa una grinza il ragionamento di don Aldo Buonaiuto, sacerdote esorcista, coordinatore del Servizio AntiSette della “Papa Giovanni XXIII” e autore di un libro appena uscito, “Halloween, lo scherzetto del diavolo” (ed. Sempre). Halloween, cui prodest? a chi conviene?
È presto detto, per bocca direttamente di Valter Gianmaria, presidente di Confesercenti Roma: “Tra vampiri, mostri e cene a tema aumentano gli eventi dedicati alla notte più spaventosa dell’anno. L’Italia si sta americanizzando e quest’anno le vendite aumentano del 15-20% non solo per i bambini ma anche per i 30 e i 40enni”. Se chi vende gongola, insomma, la regressione sociale dilaga anche tra gli adulti e sul piano culturale le nostre radici soccombono.
La “notte più spaventosa dell’anno”, come la chiama Gianmaria, in realtà è la nostra vigilia di Ognissanti, seguita il giorno dopo dalla commemorazione dei nostri morti. “Questa sera per i santi in moltissime chiese di tutta Italia si pregherà e si accenderà una luce, non contro qualcuno ma perché è la festa della vita – spiega don Aldo –. Noi non esaltiamo dei fantasmi, ma persone vere, che sono state esemplari per le loro virtù eroiche. Davvero vogliamo rubare tutto questo ai nostri figli? Pensiamo sinceramente che abbiano bisogno di altro orrore, di zombie e sangue, di mostri e brutture portate all’estremo?”.
Il contrasto è evidente, la superficialità pure, ma è facile cascarci, magari minimizzando il pericolo che dietro a tutto questo si cela. “Ho letto un articolo in cui addirittura una testata cattolica chiede di cambiare il nome di Ognissanti e utilizzare anche noi Halloween – denuncia Buonaiuto -. Non credevo ai miei occhi…Noi abbiamo l’italiano, non abbiamo bisogno di altre lingue e abbiamo le nostre feste. L’arte del demonio è proprio questa, confondere le cose, viaggiare sui binari dell’ambiguità e mostrare il suo volto apparentemente innocente”. È lo “scherzetto del diavolo” cui si riferisce il titolo del libro, insomma. E persino genitori ed educatori scolastici si adeguano, i primi scucendo gli euro che ingrassano il business, i secondi tappezzando di zucche e ragnatele le aule dei bambini. Una banalizzazione che non si avvede dell’aspetto subdolo di Halloween, per molti una festicciola tutt’al più stupida, ma nelle intenzioni di alcuni qualcosa di molto più grave.
Potremmo citarvi i siti Internet in cui le menti malate dell’occulto approfittano della “notte più spaventosa dell’anno” per attrarre le persone fragili e farne, a loro dire, nuovi adepti. È l’aspetto sociologico su cui il libro di don Aldo si sofferma, dopo una lunga analisi storiografica: “Halloween nasce tra i druidi per ingraziarsi il principe dell’inverno – spiega -, così i sacerdoti andavano di casa in casa intimorendo i contadini con severe minacce, “offerta o maledizione”, l’antenato di “dolcetto o scherzetto”… Arriva poi negli Usa con gli emigranti europei, ma ancora una festa innocente, almeno fino a quando il suo successo economico non ne fa un contesto appetibile per i satanisti”. Nei loro siti parlano di questa notte come del “capodanno nero” e considerano fondamentale che “la società celebri in massa il grande rito satanico”, indirettamente, senza saperlo, festeggiando Halloween.
Deliri senza senso, certo, ma chi è più fragile ci casca, come sanno bene al Servizio AntiSette (800-228866 il numero verde). Ma anche senza arrivare agli eccessi, è comunque nella migliore delle ipotesi la perdita incommensurabile di una identità: “Cosa c’entra il Dio della luce e della vita con i segni della violenza, dello squallore, del macabro? Bisogna che raddrizziamo la schiena e abbiamo il coraggio di dire no. Il problema è sempre negli adulti, non nei piccoli – conclude Buonaiuto -, restituiamo loro la bellezza del messaggio cristiano”. Il libro si chiude con ciò che scrisse don Oreste Benzi, fondatore della “Papa Giovanni XXIII”, nel suo ultimo articolo il giorno prima della scomparsa, avvenuta proprio la notte tra i Santi e i Morti del 2007: “Genitori, esortate i vostri figli: scegli di giocare con i demoni o di far festa con i Santi, che sono gli amici di Gesù?”.