In questi giorni si parla ripetutamente di stupri materiali omettendo di dire che sono preceduti da quelli psicologici e interiori. Chi abusa è a sua volta espressione di una “non cultura” che nega il rispetto della dignità umana e non riconosce la sacralità della vita. Il problema dei nostri ragazzi sono gli adulti. Vedere questi figli che si ritrovano addirittura a stuprare in gruppo delle innocenti e ingenue coetanee come se fosse un divertimento, dovrebbe inquietare tutte le agenzie educative. Invece si respira tanta, troppa indifferenza, poca indignazione. Scontiamo la condizione cronica di un età adulta “perennemente adolescente” e narcisisticamente incapace di fornire anticorpi valoriali e comportamenti indispensabili a combattere una comunicazione social così degradata da esaltare crimini universali come la violenza sui minori. Questa società sembra assuefatta a queste cronache che di fatto sono raccapriccianti.